Prima di raccontarvi della nostra esperienza sul trabucco in Puglia o trabucchi, cercheremo di spiegarvi in poche righe cosa sono.
Per la prima volta li abbiamo visti sulle coste del Gargano in Puglia (sono diffusi anche sulle coste molisane e abruzzesi) mentre da Mattinata stavamo percorrendo la costa fino a Vieste e Peschici (qui è da scrivere un altro post perché questa costa è una delle più belle del sud Italia ed in alcuni tratti con le sue insenature e le sue baie non sembra nemmeno di stare in Italia. Tanta bellezza e purtroppo poca conoscenza di questi posti magnifici).
Mentre ci avvicinavamo a Peschici (dopo ovviamente aver fatto tappa a Vieste) da lontano vedevamo delle specie di “palafitte” sul mare e ci siamo subito chiesti cosa fossero.
Avevamo capito che servivano per la pesca ma non sapevamo nulla riguardo le loro origini ed usi.
Quindi da buoni viaggiatori “curiosi” abbiamo chiesto ad alcune persone del luogo cosa fossero e come si chiamavano.
Così quelle che noi chiamavamo “palafitte” ci è stato detto invece che si chiamavano Trabucchi, ovvero antiche macchine da pesca. Praticamente si tratta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino d’Aleppo dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall’acqua, due (o più) lunghi bracci, detti antenne, che sostengono una enorme rete a maglie strette detta trabocchetto, che sfrutta la confluenza delle correnti marine per intrappolare il pesce e da una tavolata, una superficie in legno al centro della quale sorge il casotto, il vero e proprio cuore nel quale il pescatore si porta di primo mattino e attende di recuperare la rete con il frutto della pesca. (vi è piaciuta questa descrizione? l’ho trovata su Wikipedia … )
Il termine Trabucco invece sembra derivi dal latino “Trabs – Trabis” che significa legno, trave o albero.
Oggi sono tutelati dal parco nazionale del Gargano e sono ritornati in attività grazie all’azione di salvaguardia e di valorizzazione del parco.
Alcuni di essi sono diventati dei rinomati ristoranti dove ovviamente si mangia e si può gustare del buon pesce.
Cosa abbiamo fatto? Abbiamo chiesto in quale potevamo andare e navigatore in mano ci siamo subito messi in cammino. Non ci siamo resi nemmeno conto che era anche ora di pranzo.
Arrivati sul posto abbiamo iniziato subito a scattare foto su e giù per il Trabucco non tralasciando nessun angolo ma poi nel vedere i piatti di pesce ed il buon profumo che emanavano ci ha colpiti la frenesia di dover subito mangiare.
Gli spiedini di polpo una delizia, poi le orecchiette con i gamberi e infine del buon vino. Il tutto accompagnato da una splendida vista sul mare e da un intenso profumo di iodio.
Eravamo solo ad aprile ma si assaporava già l’inizio dell’estate.
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